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La seconda cer Agricola italiana, la prima promossa da un distretto agroalimentare.

23/03/2025 14:13

avv. Luca Savi

Energie Rinnovabili,

La seconda cer Agricola italiana, la prima promossa da un distretto agroalimentare.

La Cer Agricola italiana.

 

 

LA NASCITA DELLA COMUNITÀ ENERGETICA RINNOVABILE "ARCHIMEDE" E IL FUTURO DELL'AGRIVOLTAICO NELL'AGRICOLTURA.

 

 

La transizione energetica incontra l'innovazione agricola: nel corso della prossima Fiera dell'Edilizia di Bergamo, prevista per marzo 2025, verrà ufficialmente costituita la Comunità Energetica Rinnovabile "Archimede", un'iniziativa pionieristica promossa dal Distretto Agroalimentare della Collina di San Colombano al Lambro. La peculiarità di  questo progetto è rappresentato  dal fatto che è la prima CER agricola italiana promossa da un Distretto Agroalimentare composto  da coltivatori diretti,  imprenditori agricoli, piccole imprese, amministrazione Pubbliche e privati cittadini rappresentando in tal modo il contesto sociale in cui il distretto opera  segnando un punto di svolta per l'agricoltura sostenibile e il modello delle comunità energetiche rinnovabili.

UNA CER AGRICOLA CHE SUPERA I LIMITI TRADIZIONALI

A differenza delle comunità energetiche tradizionali, le CER agricole godono di una disciplina speciale: possono superare il vincolo della cabina primaria e installare impianti con potenza superiore a 1 MW. Questo significa che la CER "Archimede" potrà fornire energia non solo ai membri del Distretto, ma anche ai comuni limitrofi, estendendo i benefici della transizione energetica a un'area più vasta e comprendo tutto il territorio di riferimento in cui gli Associati svologono la loro attività..

Grazie a questa configurazione, le aziende agricole della Collina di San Colombano potranno:

- Autoprodurre e condividere energia rinnovabile per abbattere i costi operativi.

- Ridurre l'impatto ambientale dell'attività agricola grazie a un modello di produzione sostenibile.

- Accedere agli incentivi previsti per le CER agricole, favorendo nuovi investimenti nel settore.

- Ottenere una maggiore autonomia energetica, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e da fonti fossili.

 

IL RUOLO STRATEGICO DELL’AGRIVOLTAICO E GLI STUDI DI SETTORE

La CER "Archimede" si basa  su impianti di generazione di energia elettrica solare e di  produzione agricola. con attenzione ad un suso sostenibile dell’agrivoltaico. Contrariamente a quanto spesso sostenuto, l'agrivoltaico non significa consumo di suolo: al contrario, diversi studi hanno dimostrato che può portare benefici tangibili all’ecosistema. Secondo un rapporto di SolarPower Europe, l’agrivoltaico può aumentare la resilienza climatica delle colture, riducendo il fabbisogno idrico fino al 20% e migliorando la fertilità del suolo.

Un'analisi condotta dall'Osservatorio Europeo sull'Agrivoltaico ha evidenziato che questa tecnologia può incrementare la presenza di impollinatori del 60% e migliorare il sequestro di carbonio nel suolo fino all’80%. Inoltre, uno studio del Centro Ricerche Agrivoltaiche della Germania ha dimostrato che le strutture solari possono creare microclimi favorevoli alla crescita di colture più resistenti agli eventi climatici estremi.

L'Unione Europea ha recentemente riconosciuto il valore dell'agrivoltaico nel nuovo piano per l'agricoltura, promuovendo modifiche alla PAC per incentivare queste soluzioni innovative.

I BENEFICI PER IL DISTRETTO AGROALIMENTARE

Il Distretto Agroalimentare della Collina di San Colombano al Lambro, noto per le sue eccellenze come il Vino San Colombano DOP, il Pisello di Miradolo Terme, lo zafferano,  il miele e i prodotti caseari, trarrà vantaggi significativi dall’adesione alla CER "Archimede". La disponibilità di energia rinnovabile consentirà alle aziende agricole di:

- Ridurre i costi energetici per la lavorazione e conservazione dei prodotti tipici.

- Sviluppare un modello di economia circolare, valorizzando scarti agricoli per la produzione di biogas.

- Aumentare la competitività sul mercato, rispondendo alla crescente domanda di prodotti sostenibili.
- Migliorare la qualità della produzione agricola, grazie a una gestione più efficiente delle risorse energetiche.

- Attirare nuovi investimenti nel settore agroalimentare e agrivoltaico, favorendo l'innovazione e la crescita occupazionale.

- Dimostrare la replicabilità del modello CER agricola, fungendo da riferimento per altre realtà territoriali in Italia.

- Accrescere e diffondere la cultura della salvaguardia dell’ambiente attraverso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e la cooperazione tra produttori e consumatori

 

VERSO UN FUTURO SOSTENIBILE: AGRICOLTURA, ENERGIA E AMBIENTE

L'iniziativa si inserisce in un più ampio contesto di transizione ecologica che vede nell'integrazione tra agricoltura ed energia una chiave per la sostenibilità. La CER "Archimede" non è solo un progetto energetico, ma un modello di sviluppo territoriale replicabile in altre aree rurali italiane.

Grazie al contributo di tecnologie avanzate e alla sinergia con enti locali e imprese, la comunità energetica potrà rappresentare un punto di riferimento nazionale per la sperimentazione di nuove soluzioni agroenergetiche. Studi recenti hanno evidenziato che le comunità energetiche agricole possono ridurre fino al 50% le emissioni di CO₂ rispetto ai modelli agricoli tradizionali, garantendo al contempo maggiore sicurezza energetica.

La costituzione di questa comunità energetica dimostra che il futuro dell’agricoltura passa per l’innovazione: il connubio tra tradizione agricola e tecnologie rinnovabili rappresenta la risposta più efficace alle sfide del cambiamento climatico e alla necessità di un sistema produttivo più resiliente.

Con la CER "Archimede", il Distretto Agroalimentare della Collina di San Colombano al Lambro si afferma come un esempio virtuoso di sinergia tra agricoltura, territorio, cittadinanza ed energia, proiettando il territorio in una nuova era di sostenibilità e crescita economica. Il progetto potrebbe inoltre ispirare altre realtà agricole italiane, aprendo la strada a un modello diffuso di comunità energetiche integrate con le attività agricole e agroalimentari.

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